"L'Italiano" di Karpathos

"La grandissima Storia di Sergio Gattullo"

 

La seconda guerra mondiale è la più grande tragedia che abbia mai conosciuto l'umanità. L'orrore dei delitti nazisti sfasciò i legami che univano gli uomini tra loro.

La pazzia prese il posto della logica, della moderazione e della solidarietà umana. Tuttavia, nell'immenso deserto morale, dove solo l'albero avvelenato cresce, sono spuntate, come due splendidi fiori, la bontà e l'amore, questi immensi valori, che plasmano il mondo, donando senso all'esistenza dell'uomo e significato all'infinito universo.

La bufera della Guerra sradicò da Ruvo di Puglia, paese dell'Italia del Sud, Sergio Guttullo (successivamente trasformato dai Greci in Gattulli e Gatoulis), soldato dell'Esercito Italiano, e lo portò fino a Karpathos.

Lì si rifugiò come un uccello in balia del vento, aspettando rassegnato che i potenti della Terra, risolvessero le loro controversie per poter tornare, anche lui, nella sua amata patria.

L'occupazione di Karpathos da parte dei Tedeschi, dopo la tregua fra le Forze Alleate e l'Italia, era destinata a far cambiare i progetti di Sergio. Secondo gli ordini dei nuovi conquistatori, tutti gli Italiani che si trovavano a Karpathos dovevano arrendersi ai Tedeschi per essere poi rimandati in Italia.

Quelli che avessero accettato di "collaborare" sarebbero invece rimasti indisturbati a Karpathos.

Dato che Sergio non era nè disposto a colloborare con i Tedeschi, nè ad essere messo in prigione da loro, preferì allontanarsi dagli assetti dell'Esercito Italiano e nascondersi sperando che gli alleati avrebbero liberato presto l'isola. 

La sua avventura era appena iniziata.

Il figlio Costantino e il fratello Michele e Francesca (attualmente presenti sull'isola, il primo con una grande officina meccanica che ripara tutti i veicoli del luogo, i secondi con uno dei noleggi auto e moto più famosi) ci dicono che Gabriele Salvatores per il meraviglioso Film "Mediterraneo" ha preso ispirazione dalla storia del padre ed è effettivamente impossibile non notare come nella storia del Film ci siano numerosi particolari che riconducono alla straordinaria vicenda di Sergio Gattullo,  accomunata allo svolgersi della storia del soldato Farina e della dolce Vassilissa.

Le persone che presero l'incarico di nascondere Sergio e di proteggerlo erano infatti i parenti di Zoì, la ragazza di Karpathos che Sergio amava. 

Il ruolo di Zoì in questa lotta per la sopravvivenza fu decisivo. Per quasi un anno, con mille espedienti ed altrettanti pericoli (Sergio rimase nascosto in un nascondiglio nel cavo di un ulivo. Per cinque mesi dormì lì dentro e, quando vedeva qualcosa di sospetto, là dentro si nascondeva).

Giorni e notti che trascorsero con ansia, paura, abnegazione, eroismo e sublimità spirituale. Tutto ciò fino al momento in cui si manifestò il volto nero del tradimento che spinse senza pietà Sergio nelle mani dei Tedeschi.

La sua buona stella però non lo aveva abbandonato: riuscì a fuggire nuovamente ritornando dalla sua amata Zoì, sposandosi e stabilendosi definitivamente nella bellissima isola di Karpathos dove creò una bella e numerosa Famiglia.

I suoi figli ed i suoi nipoti si ricordano e raccontano che, negli anni della guerra e della distruzione, da Karpathos non scomparvero nè l'umanità, nè la dignità, nè il romanticismo, che contraddistingue tutt'oggi lo spirito della meravigliosa gente dell'isola.

Vivi Karpathos - Giada e Nicola

 

Ringraziamo e salutiamo in modo particolare e sentito i figli di Sergio: Mimis, Costantino, Pipino, Giorgio, Maria, Michele e Francesca...e tutti i 14 nipoti! 

Si ringraziano: lo scrittore Manoli G. Cassoti ed il suo libro "Amara la Guerra, Dolce la Vita" e le professoresse Maria Sarrì-Bechrachi e Donatella Properzi Milioni. 

 

 

 

 

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